otorinolaringoiatria

Il dott. Salvatore Toma ha conseguito con il massimo dei voti (70/70 e Lode) il Diploma di Specializzazione in Otorinolaringoiatria presso l’Università Vita-Salute S.Raffaele di Milano.

L’otorinolaringoiatria è la branca della medicina che si occupa di prevenzione, diagnosi e terapia sia medica che chirurgica delle patologie del distretto testa-collo, ossia dell’orecchio (udito ed equilibrio), del naso (respirazione e apnee del sonno) e della gola (voce e deglutizione). Lo specialista otorinolaringoiatra inoltre si interessa del trattamento chirurgico delle patologie infiammatorie e tumorali della tiroide e paratiroidi, nonché quello medico e chirurgico delle tonsille, della base del cranio, della bocca, lingua, ghiandole salivari.

Nonostante le diverse parti possano sembrare poco correlate, è comune che siano affette congiuntamente da uno stesso processo patologico, sia esso infettivo, tumorale, traumatico o di altra natura, ragione per cui vengono trattate da uno specialista unico, con il titolo di Medico-Chirurgo Otorinolaringoiatra. È per questo motivo che l’otorinolaringoiatra tratta anche la patologia del nervo facciale, che segue un decorso anatomico proprio nelle regioni menzionate precedentemente.

orecchio

L'orecchio è un organo complesso che ha una duplice funzione: permette la percezione dei suoni (udito) e fornisce informazioni circa la posizione del corpo nello spazio (equilibrio).

Si compone di 3 parti:

- orecchio esterno: costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo esterno. Risulta separato dall’orecchio medio dal timpano, una sottile membrana di forma ovale e trasparente, che ha il compito di trasmettere le vibrazioni sonore, penetrate attraverso il padiglione, alla catena dei tre ossicini;

- orecchio medio: è composto da una cavità denominata cassa timpanica, di cui la membrana timpanica rappresenta l'unica faccia non costituita da osso; all'interno della cassa del timpano si trova la catena degli ossicini (martello, incudine e staffa), che collegano la parte esterna con la parte interna dell'orecchio. All’interno della cassa timpanica si trova lo sbocco della Tuba di Eustachio, un piccolo canale che mette in comunicazione l'orecchio medio con la rinofaringe permettendo di mantenere in equilibrio la pressione dell'aria tra l'esterno e l'interno della cassa timpanica. La cassa timpanica è in comunicazione con un sistema di cavità pneumatizzate localizzate nell'osso che si può palpare appena dietro il padiglione auricolare, la mastoide;

- orecchio interno: suddiviso a sua volta in una porzione posteriore ed una anteriore; la prima contiene l'organo deputato all'equilibrio, composto da tre strutture chiamate canali semicircolari, disposte secondo i tre piani dello spazio, e da due vescicole, chiamate utricolo e sacculo, che contengono recettori sensibili alle variazioni di velocità ed accelerazione del corpo. La porzione anteriore dell'orecchio interno è rappresentata dalla coclea o chiocciola, così definita poiché si avvolge per due giri e mezzo attorno al modiolo, il suo centro. Contiene le cellule ciliate (suddivise in esterne ed interne) che hanno il compito di effettuare la cosiddetta trasduzione meccano-elettrica, ovvero la conversione dei suoni da vibrazioni acustiche ad impulsi elettrici, che tramite le sottili fibre del nervo acustico arrivano al cervello.

naso

Il naso presenta una struttura ossea e cartilaginea, si costituisce di una parte esterna (piramide nasale) che risulta rivestita da cute, e di una parte interna (fosse nasali) rivestita da mucosa.

Le due fosse nasali si presentano come due canali separati da un sepimento osteo-cartilagineo il setto nasale. Comunicano con l’esterno per mezzo delle narici e si aprono posteriormente nella rinofaringe (ovvero la porzione superiore della faringe) per mezzo delle coane.

Le fosse nasali sono ricoperte internamente dalla mucosa pituitaria distinta in due porzioni: una superiore (detta anche olfattiva) e una inferiore (detta anche respiratoria). La mucosa respiratoria è caratterizzata dalla presenza di una rete vascolare che consente il riscaldamento dell’aria che viene inspirata, oltre che dalla presenza di muco e ciglia che provvedono all’umidificazione e alla depurazione della stessa aria. La porzione di mucosa olfattiva ospita invece le cellule olfattive, i bulbi olfattivi e i nervi olfattivi.

La parete laterale delle fosse nasali presenta una superficie irregolare: su di essa, infatti, prendono inserzione 3 lamine ossee (a volte 4) rivestite da mucosa definite cornetti o turbinati. Si riconoscono in ciascuna fossa nasale un turbinato inferiore, un turbinato medio, un turbinato superiore e a volte un turbinato supremo. Gli spazi sottesi dai turbinati si chiamano meati, nei quali trovano comunicazione i seni paranasali.

I seni paranasali sono cavità pneumatizzate del massiccio facciale che si sviluppano durante i primi anni di vita e che risultano in continuità con le fosse nasali. Comprendono:

  • seni mascellari: due ampie cavità simmetriche situate al di sotto delle orbite;

  • seni frontali: di forma irregolare, sono compresi nello spessore dell’osso frontale al di sopra della radice del naso;

  • seni sfenoidali: due cavità di forma cubica situate all’interno del corpo dello sfenoide;

  • cellule etmoidali: complesso sistema di piccole cavità che costituiscono i due labirinti etmoidali.

Le funzioni nasali sono diverse:

  • funzione respiratoria: il naso regola il flusso aereo attraverso sistemi di controllo centrali molto sofisticati che garantiscono il giusto tenore di ossigeno a seconda delle differenti esigenze dell’organismo;

  • funzione di riscaldamento ed umidificazione dell’aria inspirata attraverso un efficiente sistema di “sifoni” vascolarizzati (i turbinati) che a seconda della temperatura dell’aria possono aumentare o ridurre il loro volume. Dilatandosi sono in grado di cedere più calore e una maggiore quota di umidità. La loro riduzione invece consente un maggiore transito d’aria poiché rende la fossa nasale più ampia;

  • funzione olfattoria: consentita da uno specifico epitelio (neuro-epitelio) localizzato sulla volta di ciascuna fossa nasale;

  • funzione difensiva: garantita da una serie di sistemi che forniscono una barriera nei confronti di voluminose particelle, microparticelle e microrganismi patogeni;

  • funzione di risonanza della voce: in particolare quando si pronunciano determinati fonemi.

gola

Il termine gola (dal latino gula) viene utilizzato, nel linguaggio comune, per indicare le strutture anatomiche presenti nella parte anteriore del collo. Questi organi fanno parte delle alte vie aereo-digestive e comprendono la faringe, la laringe e la porzione cervicale dell'esofago. Nel collo si localizzano inoltre stazioni linfatiche, strutture ghiandolari endocrine (tiroide e paratiroidi), vasi arteriosi e venosi (tra cui le arterie carotidi e le vene giugulari), strutture nervose. Tra la regione cervicale e il massiccio facciale si distribuiscono le ghiandole salivari maggiori (parotidi, sottomandibolari e sottolinguali).

La faringe si sviluppa verticalmente dalla base cranica fino alla sesta vertebra cervicale.  La faringe viene generalmente suddivisa in tre tratti:

  • rinofaringe: in comunicazione con le fosse nasali attraverso le coane, in età pediatrica è spesso sede di ipertrofia adenoidea;

  • orofaringe: in comunicazione con la cavità buccale attraverso l’istmo delle fauci, comprende le tonsille palatine, il palato molle e la base linguale;

  • ipofaringe: posizionata posteriormente alla laringe, consente il transito del bolo alimentare nell’esofago cervicale.

La laringe è un organo costituito da una struttura cartilaginea rivestita internamente da mucosa. È coinvolta nei meccanismi della respirazione, della fonazione e della deglutizione, costituendo una fondamentale struttura valvolare interposta fra la via del respiro e quella per il transito degli alimenti (faringe, esofago). Si suddivide in 3 regioni:

- sovraglottide: comprensiva dell’epiglottide;

- glottide: costituita dalle corde vocali false (bande ventricolari) e vere;

- sottoglottide.

La laringe può essere affetta da patologia infiammatoria (laringiti, edema di Reinke), disfunzionale/tumorale benigna (noduli e polipi delle corde vocali), tumorale maligna (carcinomi della laringe).

La tiroide è una ghiandola endocrina posta nella regione mediana del collo, al davanti della trachea e al di sopra del giugulo. È costituita da due lobi simmetrici uniti da un istmo. Gli ormoni prodotti dalla ghiandola tiroide sono la tetra-iodiotironina (T4) e la tri-iodiotironina (T3), la cui produzione è iodio-dipendente.  Le patologie tiroidee possono essere di natura benigna (noduli tiroidei, tiroidite di Hashimoto, gozzo o struma, morbo di Basedow) e maligna (carcinoma papillare, follicolare, midollare e anaplastico).

Le ghiandole parotidi sono le ghiandole salivari maggiori localizzate al di sotto del padiglione auricolare e dietro l’angolo della mandibola. Sono attraversate dal nervo facciale. Possono essere sede di patologia infettiva (parotite), litiasica (scialolitiasi), infiammatoria (scialoadenite), tumorale benigna (adenomi pleomorfi, tumori di Warthin, oncocitomi) e maligna (carcinomi adenoidocistici, carcinomi mucoepidermoidi, carcinomi a cellule aciniche).

otorinolaringoiatria pediatrica

Le patologie dell'orecchio, del naso e della gola rappresentano le principali cause di malattia nei bambini.  La peculiare distribuzione del tessuto linfatico in età pediatrica nel cosiddetto “anello di Waldeyer” rende costituzionalmente più predisposti i piccoli pazienti a flogosi e disturbi dei distretti ORL.

Il consulto di uno specialista in otorinolaringoiatria diventa indispensabile nel momento in cui il piccolo sia soggetto a numerosi flogosi di orecchio, naso e gola nell’arco dell’anno.  

In generale l’otorinolaringoiatra è uno specialista sempre in grado di visitare e trattare adulti e bambini. La convinzione di molti genitori che i bambini debbano essere visitati da specialisti otorinolaringoiatri pediatrici è sbagliata. In realtà l'otorinolaringoiatra pediatrico (medico specializzato sia in pediatria che in otorinolaringoiatria) praticamente non esiste.  Ciò non toglie che esistano specialisti otorinolaringoiatri maggiormente inclini e predisposti  a visitare i piccoli pazienti pediatrici.

gli esami strumentali

  • audiometria tonale e vocale in cabina silente

    L’esame audiometrico, o audiometria, è un test dell’udito non invasivo che consente di valutare la capacità uditiva del soggetto che si sottopone all’indagine.

    Esistono due tipi principali di audiometria: l’esame audiometrico tonale e vocale.

    Con l’esame audiometrico tonale è possibile individuare l’intensità acustica minima che l’orecchio del paziente è in grado di percepire, un parametro chiamato soglia di udibilità. A questo scopo si utilizzano toni puri, cioè vibrazioni sonore con frequenza e ampiezza ben definite, che vengono inviati alle orecchie dei pazienti a diverse intensità, per individuare il suono più debole, che il soggetto riesce a percepire. I risultati dell’esame vengono riportati in un audiogramma tonale e interpretati sulla base di parametri e scale audiometriche definiti a livello internazionale attraverso i quali è possibile evidenziare la presenza di un eventuale deficit uditivo, che viene segnalato nel referto.

    L’esame audiometrico vocale, invece, si utilizza per valutare la capacità di una persona di riconoscere le parole, che vengono fatte ascoltare al paziente con diverse intensità di stimolazione a volume via via più alto: in questo modo si può stimare il livello di comprensione alle diverse intensità e costruire un audiogramma vocale.

  • impedenzometria e riflessi stapediali

    L'esame impedenzometrico è un esame strumentale che serve a controllare lo stato di salute dell'orecchio medio. Si tratta di un accertamento non invasivo ed indolore, in grado di valutare se il timpano ed il sistema di amplificazione dell'orecchio rispondono correttamente ad uno stimolo pressorio esterno. In condizioni di normalità, infatti, il timpano risponde a stimoli pressori/sonori muovendosi e una serie di ossicini trasmette questo movimento all'orecchio interno.

    Durante l'esame impedenzometrico, al paziente viene inserita delicatamente una sonda nell'orecchio. La sonda è dotata di un microfono per misurare il livello di rumore all'interno dell'orecchio e di una pompa per variare la pressione dell'aria nell'orecchio esterno. Il test non richiede alcuna preparazione particolare.

    Tramite l'esame impedenzometrico è possibile anche studiare la presenza o meno del riflesso stapediale ovvero stabilire se il muscolo stapedio, un piccolissimo muscolo situato nell'orecchio medio, si contrae in risposta a suoni di intensità elevata.

    Anche se questo può sembrare un dettaglio, la presenza o meno del riflesso riveste una grande importanza ai fini della diagnosi audiologica. I pazienti con una lesione trasmissiva (come, ad esempio i pazienti affetti da otosclerosi) solitamente hanno un riflesso stapediale assente. L'assenza o la presenza di riflesso può essere molto indicativo per la diagnosi di alcune patologie dell'orecchio e per distinguere i diversi tipi di ipoacusia.

  • videoendoscopia flessibile

    La videolaringoscopia flessibile è una procedura endoscopica indispensabile per una corretta valutazione sia anatomica che funzionale delle fosse nasali, della faringe e della laringe.

    Tale esame è ormai imprescindibile nella diagnostica ORL e prevede l’impiego del videolaringoscopio, uno strumento costituito da un tubo lungo e sottile dotato di una sorgente luminosa e di una telecamera microscopica all’estremità, collegata a un monitor che consente la visione in alta definizione delle alte vie aero-digestive.

    L’esame consente di individuare la presenza di eventuali disturbi e patologie del cavo orale, della laringe, della faringe, dell’epiglottide e della mucosa che riveste le vie aeree superiori. Tra questi ci sono le infezioni, i traumi alla gola, i polipi, le lesioni precancerose o i tumori della laringe o della faringe.

    La fibrolaringoscopia è molto utile anche per la diagnosi della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome).

    Nei fibrolaringoscopi più moderni può essere integrata una tecnologia avanzata, chiamata Narrow Band Imaging (NBI, imaging a banda stretta), che sfrutta determinate lunghezze d’onda della luce per visualizzare e studiare con maggiore dettaglio alcune caratteristiche delle strutture osservate, posizionando l’estremità dello strumento nei pressi della zona da esaminare. Questa tecnologia è utile, in particolare, per individuare le lesioni precancerose o i tumori in uno stadio iniziale, e per distinguere le formazioni maligne da quelle benigne.

  • videoendoscopia con ottiche rigide

    L’utilizzo di ottiche rigide collegate ad una telecamera fullHD consente la visualizzazione e l’acquisizione di immagini e video ad alta risoluzione dei distretti ORL.

    Esistono diverse tipologie di ottiche rigide classificate sulla base del loro angolo di visione.

    L’ottica 0° è impiegata per la valutazione delle fosse nasali, del cavo rinofaringeo e dell’orecchio.

    Le ottiche 70° e 90° consentono una ottimale valutazione del distretto laringeo e faringeo.

    In virtù dell’alta risoluzione e della magnificazione d’immagine, le ottiche rigide trovano impiego non solo nella pratica ambulatoriale ma anche nelle procedure di chirurgia endoscopica ORL come ad esempio nella chirurgia endoscopica funzionale naso-sinusale (FESS).

  • videonistagmografia

    La videonistagmografia, o test VNG, è un’indagine non invasiva che permette di individuare la presenza di malattie vestibolari e può aiutare a identificare le cause dei disturbi dell’equilibrio.

    L’esame consiste nella misura, tramite rilevazione e registrazione con telecamera a raggi infrarossi, del nistagmo, cioè dei movimenti involontari, oscillatori e ritmici degli occhi del paziente, che possono associarsi a patologie o disturbi a carico dell’apparato vestibolare, deputato alla regolazione dell’equilibrio.
    Questi movimenti oculari possono essere lenti o veloci, regolari o a scatti; i bulbi oculari possono spostarsi orizzontalmente in entrambe le direzioni, oppure verso l’alto o verso il basso, o avere un movimento rotatorio.

    Eventuali anomalie al test VNG possono indicare una patologia a carico dell’orecchio interno, come per esempio la labirintite o la sindrome di Ménière (che possono causare anche ipoacusia o sordità parziale), la vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB), disturbi vascolari o traumi dell’orecchio interno. I risultati dell’esame possono anche indicare la presenza di disturbi o patologie a carico delle aree del sistema nervoso centrale coinvolte nella regolazione dell’equilibrio.

  • video head impulse test

    Il video Head Impulse Test (vHIT) è un test diagnostico che consente di valutare la funzione vestibolare sfruttando il principio dell test di Halmagyi e Curthoys.

    Questo segno clinico, rivelato grazie ad un impulso impresso al capo del paziente da parte dell’operatore, è ad oggi il test più ampiamente utilizzato per valutare la funzione canalare, e l’eventuale presenza di un suo deficit testimoniato dalla comparsa di di una saccade di compenso.

    Il vHIT prevede l’impiego di un paio di occhiali super leggeri su cui è montata una piccola videocamera ad altissima velocità (250Hz) e uno specchio che riflette l’immagine dell’occhio del paziente alla telecamera. Un piccolo sensore- accelerometro è posto sugli occhiali ed ha il compito di misurare e quantificare il piano ed il movimento della testa.

    I dati registrati vengono elaborati da un software che produce una rappresentazione grafica interpretabile dallo specialista ORL.